
L’AOC Vosne-Romanée
Vosne-Romanée rievoca un affascinante mondo di leggende, popolato dai grandi nomi del vino. Questa celebre denominazione borgognona, riconosciuta nel 1936, si estende dal villaggio di Vosne-Romanée fino a Flagey-Échézeaux. I suoi vigneti poggiano su pendii argilloso-calcarei lungo i fianchi della Combe di Concoeur, tra i 235 e i 350 metri di altitudine. L’area vanta una straordinaria concentrazione di Grand Cru: Romanée-Conti, Romanée Saint-Vivant, La Romanée, La Tâche, La Grande Rue, Richebourg, Échezeaux e Grands-Échezeaux. Tra i Premier Cru, invece, spiccano Les Chaumes, Aux Brûlées e Cros Parantoux, reso celebre da Henri Jayer. Non a caso, Gaston Roupnel definì questa denominazione come “la perla più preziosa della collana borgognona”.
Questo gioiello enologico comprende 226 ettari di vigne, suddivisi tra i viticoltori della zona, tra cui il Domaine de la Romanée-Conti, Méo-Camuzet, Prieuré Roch, Bizot, o ancora David Duband, Albert Bichot, Louis Latour e Joseph Drouhin. In totale, vengono prodotti circa 5.500 ettolitri di vino ogni anno. E che vini! Si tratta esclusivamente di rossi, dal colore che varia tra il rubino brillante e il porpora intenso. All’olfatto generalmente sprigionano eleganti sentori di spezie, frutti rossi e neri che con l’invecchiamento evolvono verso aromi di cuoio, mentre il palato è ritmato da tannini vellutati. Ma il vero protagonista della denominazione è il pinot noir che domina incontrastato su questi pendii, dando vita a vini d’eccezione dal grande potenziale di invecchiamento.